“Ma che vuoi?”: il gesto italiano diventa un’Emoji


18 Febbraio 2020

Il “Ma che vuoi” con la mano, è uno dei gesti tipicamente italiani più famosi al mondo, non poteva mancare la sua versione Emoji.

La mano “a cuoppo” (chiusa con i polpastrelli delle dita che si toccano), fa parte dell’ultimo aggiornamento delle Emoticons 2020.
Il suo significato è, appunto, “Cosa vuoi?”, ma anche “Dove vai?”, “Ma cosa dici?”, “Che fai?”.

I significati della nuova Emoji “Ma che vuoi?”

In tanti però attribuiscono alla nuova Emoji un significato diverso: per alcuni, soprattutto in rete, il significato del simbolo è sessuale (la pratica sessuale estrema del fisting, da fist, pugno), lo stesso era successo in passato con le emoji di melanzane e pesche.
In Medi Oriente invece questo gesto vuol dire “Aspetta” o “Aspetta che ti meno”.

“Ma che vuoi?”: il gesto italiano diventa un’Emoji
Come dedurre tono e significato?

Farlo attraverso i messaggi è sempre un po’ complicato ma, per la giusta interpretazione, ci aiuterà di certo il contesto della conversazione.
Come è accaduto per altre emoji, in fondo, ognuno continuerà a dare la propria personale interpretazione, in base alla propria cultura, ai propri pensieri e schemi interpretativi.
E, forse, il bello è proprio questo.

Le nuove Emoji 2020, dalla bandiera transessuale al cuore

“Ma che vuoi?”: il gesto italiano diventa un’Emoji

L’Unicode Consortium, che gestisce la standardizzazione delle Emoji, ha approvato 117 nuove icone per il 2020.
Oltre al gesto all’italiana, abbiamo la bandiera simbolo del mondo transessuale, un uomo con il velo da sposa, un uomo e una donna che danno il latte a un bimbo, cuore e polmoni, fino ai nuovi animali come l’orso polare e il mammut.
Il rilascio totale sarà entro la fine dell’anno, e le nuove Emoji arriveranno sui nostri dispositivi iOS e Android e sulle Applicazioni come Facebook, Whatsapp e Twitter.

L’Infinito di Leopardi tradotto in Emoji

“Ma che vuoi?”: il gesto italiano diventa un’Emoji

Anche il celebre L’Infinito, di Giacomo Leopardi, è stato tradotto in 27 lingue, dall’aramaico al gaelico, fino al linguaggio delle Emoji.
E’ il tema di una mostra “L’Infinito. Un racconto per immagini e documenti”, visitabile a Macerata fino al 16 aprile: esposti libri, documenti, foto e le 27 traduzioni della celebre poesia.

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