Le pillole di David Ogilvy


7 Agosto 2019

Le pillole di David Ogilvy

Le pillole di David Ogilvy. Se la pubblicità oggi è così, è merito di David Ogilvy.

A lui, l’Advertising deve moltissimo. A 35 anni, nel 1946, comprò una fattoria in Pennsylvania e si mise a fare l’allevatore. 5 anni dopo era diventato il pubblicitario più famoso al mondo.

Le sue tecniche pubblicitarie hanno rivoluzionato il mondo della comunicazione, e che voi siate marketer, copywriter, grafici, art director, e-commerce manager, proprietari di una web agency, insomma, in qualsiasi forma o modo voi tocchiate il mondo della pubblicità, i suoi sono comandamenti che dovete assolutamente conoscere.

Le pillole di David Ogilvy
Fare Pubblicità significa vendere

Le pillole di David Ogilvy. Per Ogilvy: “La pubblicità non è una forma d’arte, è un mezzo di informazione, un messaggio con un unico scopo, vendere”. E ancora: “Quando scrivo un annuncio, non voglio che tu mi dica che lo trovi ‘creativo’. Voglio che lo trovi così interessante da comprare il prodotto”.

Le pillole di David Ogilvy

Le pillole di David Ogilvy. I consigli di Ogilvy sono senza tempo: arrivano dagli anni ‘70 ma sono talmente efficaci che sono tuttora applicabili. Le buone idee non sono un trend, trascendono il tempo stesso. Sono vere, e quindi intramontabili.

Le pillole di David Ogilvy

  • L’unico scopo della pubblicità è vendere

Vuoi che le persone ti scelgano? Spiega, in modo breve e chiaro, cosa vendi e perché, quali vantaggi il tuo prodotto o servizio porterà a chi lo acquista. Punto.
Non sacrificare le informazioni rilevanti per la mera creatività: non si tratta di una gara a chi è più creativo, più intelligente o più colto, si tratta di saper vendere o meno.

  • Qual è il tuo posizionamento

Per Ogilvy il posizionamento è: cosa fa il prodotto e a chi serve.
Sul sapone Dove: “Avrei potuto posizionare Dove come un sapone detergente per gli uomini con le mani sporche, ma ho scelto invece di posizionarlo come un prodotto di bellezza per le donne con la pelle secca. Funziona da 25 anni”.
Fai una promessa, ovviamente vera, e dai un’immagine realistica del tuo prodotto, coinvolgendo il pubblico.

  • “Se non sai per chi stai scrivendo, allora stai solo fingendo”

Conosci il consumatore come le tue tasche.
E’ obbligatorio sapere: a chi ti rivolgi, come pensa quella persona, di cosa ha bisogno.
Solo così si avvierà il processo di acquisto e tu raggiungerai il tuo scopo: vendere.

  • “Il consumatore non è un deficiente, è tua moglie”

Mai sottovalutare il consumatore: “Insulti la sua intelligenza se ritieni che un semplice slogan e alcuni aggettivi insulsi la convinceranno a comprare qualcosa. Lei vuole tutte le informazioni che puoi darle”.  Cosa ce ne facciamo di millemila annunci creativi, arguti, giochi di parole, se non sappiamo informare e sedurre il pubblico?
Scopri cosa vuole il consumatore e daglielo!

  • Parla come mangi

Parla al tuo pubblico come parleresti a un tuo caro amico: “Dovresti usare la loro lingua, la lingua che usano ogni giorno, la lingua in cui pensano”.
Niente tecnicismi o frasi complicate da interpretare. Se non ti capiscono, non ti scelgono.

  • 8 persone su 10 leggono solo il titolo di un articolo

“In media, cinque volte più persone leggono il titolo rispetto al bodycopy. Quando hai scritto il titolo, hai speso ottanta centesimi del tuo dollaro”.
Niente tempo da perdere (soprattutto online): gli utenti hanno bisogno della giusta quantità di informazioni in pochi secondi, talmente giusta da convincerli a proseguire nella lettura.
E ancora: “Non usare mai titoli ingannevoli o irrilevanti. Le persone leggono troppo velocemente per capire cosa stai cercando di dire”.

  • Il tuo prodotto è una star

Dai qualcosa che un tuo competitor non ha.
Fondamentale è far si che il pubblico si identifichi con i valori del brand ed è vero che ci sono prodotti più semplici da vendere rispetto ad altri, ma il tuo prodotto non è mai noioso: “Non ci sono prodotti noiosi, solo scrittori noiosi”. “Non assegno mai un prodotto a un copy a meno che non sappia che è personalmente interessato all’argomento. Ogni volta che ho scritto una brutta campagna è stato perché il prodotto non mi interessava”.

Apple

Un Esempio attuale: la Apple.
La Apple non vende solo Smatphone o Tablet, quando acquisti un iPhone o un iPad tu fai un’esperienza, entri nel mondo della Mela.
I pubblicitari vanno a colpire le tue emozioni, i tuoi sogni, il tuo stile di vita. Quando scegliun prodotto Apple tu entri a far parte di una community di ribelli che pensano differente.

Le pillole di David Ogilvy
Le 5 regole d’oro di Ogilvy

  1. Cosa leggere?
    Leggi il libro di Roman e Raphaelson – Writing That Works.
    Leggilo tre volte.
  2. Come scrivere?
    Scrivi come parli. Naturalmente.
  3. Cosa usare?
    Usa sempre parole, frasi e paragrafi brevi.
  4. Che altro?
    Mai usare parole molto tecniche quando non servono. Sono il marchio di fabbrica di una personalità pomposa.
  5. E poi?
    Mai scrivere più di due pagine su un soggetto.

Le pillole di David Ogilvy. Se la tua pubblicità non vende non è creativa. E la creatività arriva solo con la costante sperimentazione.
Prova, varia, testa, studia, migliora (e venderai). 


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