Che cos’è il Material Design di Google?


17 Settembre 2015

Che cos’è il Material Design di Google?

Che cos’è il Material Design di Google?

“Abbiamo cercato di creare un linguaggio visivo per i nostri utenti, che sintetizzi i principi classici di un buon design, con l’innovazione e le possibilità offerte da scienza e tecnologia. Questo è il Material Design.”
Quali sono le ultime tendenze in fatto di design? Hai mai sentito parlare di Material Design?
Si tratta di uno degli ultimi linguaggi, un vero e proprio stile che nel corso del 2014 ha spopolato e dettato legge nella grafica Google. Un vero e proprio codice che Google ha deciso di lanciare per tutti i suoi prodotti, presentato il 25 giugno 2014. Il concetto chiave come si evince dal nome stesso è il material: ovvero il materiale.

Rendere Materiale la Grafica

Il concetto di materiale è una metafora, che cela l’idea di rendere come “materiali” gli elementi grafici, che quindi non risultano più essere piatti e schiacciati come nel Flat Design, ma con un loro spessore fisico e con una loro ombra. Diventano quindi dei veri e propri oggetti tridimensionali.
Il Material Design diventa quindi una sorta di sintesi fra due tendenze: il Flat Design e lo Scheumorfismo.

I valori del Material Design di Google

Quali sono dunque i tratti identificativi di questo nuovo linguaggio?

Lo spazio 3D.

Questo tipo di design è paragonabile ad uno spazio 3d in cui gli oggetti sono dotati di 3 dimensioni: x,y, z.
Dove l’asse z è quello che determina la profondità di un elemento grafico, viene usato con una funzione non tanto di prospettiva, ma di stratificazione. In questo modo la grafica diventa strutturata in maniera gerarchica e migliora la UX. L’ombra spesso serve a distinguere diversi elementi, in modo che ognuno abbia la propria posizione nello schermo.

Lo stile Google.

Vengono definite tutte le caratteristiche fin nei minimi dettagli da Google, che mette anche a disposizione dei web designer una serie di risorse e modelli da poter usare per i propri progetti grafici.
L’elemento principale è sempre la funzionalità, i colori sono vivaci e tenui, con ombre e luci brillanti che esaltano la tridimensionalità.

Forme in movimento.

Il movimento delle forme grafiche ne definisce le caratteristiche fisiche, ci fa cioè comprendere se un oggetto è pesante, leggero o piccolo e grande. Le animazioni del Material Design sono sensibili ai gesti degli utenti, ogni animazione è infatti provocata dall’utente e quindi una conseguenza di un suo input. Anche in questo caso il movimento deve riuscire ad assomigliare a quello che capita nella realtà fisica: ovvero ricalcare il movimento degli oggetti fisici nella realtà. Viene usato anche per facilitare la navigazione, far comprendere la disposizione degli elementi sullo schermo etc.. come si vede in questa GIF.

Esempi di Material Design

Se vuoi curiosare e vedere degli esempi pratici di applicazione del Material Design ti segnaliamo una bella raccolta in questo articolo di Panorama (una delle più famose è Whatsapp!).

Qui invece trovi la Guida di Google per approfondire tutte le caratteristiche e per gli addetti ai lavori.

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